C’è un problema con la terra del Prosecco

Secondo uno studio dell’Università di Padova pubblicato sul sito biorxv.com il territorio del Prosecco DOCG è soggetto a una preoccupante erosione del suolo.

Il Prosecco è uno dei vini spumanti più diffusi al mondo: se ne producono 400 milioni di bottiglie all’anno e la domanda è costantemente in crescita. Nella sola zona storica DOCG (dal 2017 Patrimonio Unesco) Conegliano-Valdobbiadene se ne producono 90 milioni di bottiglie.

Tra le città di Valdobbiadene e Conegliano, la stima di erosione è di circa 400mila tonnellate di suolo ogni anno, quindi 4,4 kg erosi per bottiglia prodotta. Lo studio ha preso in considerazione i dati sulle precipitazioni, il tipo di terreno e il tipo di copertura del suolo nei vigneti. Il fatto che tra i filari cresca meno vegetazione rende più facile l’erosione della pioggia: coltivare erba e siepi tra le vigne ridurrebbe di circa tre volte l’impatto erosivo.

Tuttavia, come riportato da Wired e dal sito New Scientist, un’associazione di produttori di prosecco DOCG ha affermato che il far crescere erba in vigneto è già una pratica comune, contestando che i risultati dello studio non sono ancora stati sottoposti a revisione e che “Gestire l’erosione è uno degli interessi primari di un viticoltore”.

D’altronde un’alternativa “scientifica” per ridurre il consumo di suolo sarebbe coltivare su terrazzamenti meno ripidi. Una soluzione però troppo semplicistica che non prende in considerazione il fatto che l’altitudine e la ripidità degli allevamenti sono punti cardine della qualità del prodotto.

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